martedì 5 marzo 2013

Oggetti '80s parte 2

I regali del Nesquik

Col sapor di cioccolato.. Oltre a "rendere il latte prelibato" col suo sapor di cioccolato, Nesquik era un dispensatore di fantastici regali, sempre interrati (o incioccolati?) in una bustina nel fondo del contenitore di plastica, tra cui riemergono i dischi volanti dei supereroi DC Comics (Batman, Superman..) e le monete romane di Asterix. I primi, erano dischetti di plastica con il simbolo del supereoe, che si potevano lanciare usando come leva uno stecchetto che andava meso in una fessura del disco, mentre le monete di Asterix erano fantastici pezzi di metallo contorto che rappresentavano gli imperatori romani e avevano un suntuoso raccoglitore per la imperitura conservazione...

Il dolce forno Harbert

Il regalo per la futura casalinga La Harbert, mitica casa produttrice di giocattoli, superò se stessa ed entrò nel mito col Dolce forno, che consentiva a tutte le bambine di improvvisarsi cuoche, e intanto le preparava a un futuro da casalinghe..Noi maschietti magari ridacchiavamo, ma non erano poche le volte che abbandonavamo le nostre macchinine sulla pista Polistil e aiutavamo le nostre sorelle e amiche a preparare qualche intruglio, che sarebbe dovuto diventare una torta paradiso, o una crostata...

Le sorprese delle patatine

Patatine e sorprese Come per il nesquik, le patatine non si compravano per il contenuto alimentare, ma per i piccoli regali che contenevano: ho ricordi di una specie di pipa in cui si soffiava per far restare in aria una pallina di plastica, per esempio, o di un tubetto di plastica in cui si soffiava e che tramite una piccola ventola produceva il classico suono "wooshhh..". E ancora, i glitters, le sorprese tutte brillantate che si attaccavano e staccavano dai vetri..ma soprattutto, ricordo le incredibili magliette delle squadre di calcio: erano sacchetti di plastica leggerissimi che si rompevano al minimo movimento, ma vuoi mettere la soddisfazione di indossare la maglia della tua squadra per la partita del pomeriggio? (ovviamente con il super tele...)

La girella Motta

Toro farcito difende le girelle Un fenomeno di marketing, prima che una merendina: con le avventure dell'allegra tribù di capo Toro farcito che difendeva le sue scorte di girelle dal Golosastro, un inetto criminale che mirava al tesoro degli scaltri pellerossa. Le loro avventure imperversavano su Topolino e anche in televisione, e in fondo poco contava che la girella in sè fosse buona o meno (a me il cacao risultava un po' troppo amaro), perchè quello che volevamo era sentirci parte della tribù di Toro farcito (pensa te, roba veramente da neuro..ma che volete farci? Siamo stati una generazione di ingenui creduloni..).

I pennarelli Carioca e i pastelli Giotto

I pennarelli Carioca Un'accoppiata imbattibile, per gli artisti in erba degli anni 80: i pennarelli Carioca, che avevano la caratteristica di produrre un fastidioso scricchiolio quando venivano utilizzati su fogli lucidi, e i pastelli Giotto, con la storia del pittore e della sua famosa "O" sul retro delle scatole, che finivano preda dei tremendi temperini dell'epoca. I pennarelli, poi, avevano il "vizio" di finire troppo presto (ci credo, mezzo foglio tutto colorato di blu per il cielo..) e di colorare anche grembiuli, vestiti e facce. Almeno per il problema dell'esaurimento, si ovviava con abbondanti spruzzate di alcool, che aveva il potere di ravvivarli, seppure per poco..

I trasferelli

i mitici trasferelli Ve li ricordate? Colpirono come un ciclone tutte le scuole d'Italia all'inizio degli anni 80: erano fogli trasparenti con delle immagini che si potevano trasferire su carta esercitando una pressione, con una penna o una matita, sulla parte superiore dell'immagine: lo stesso sistema con cui si attaccano adesso toppe e disegni con un ferro da stiro. Sempre tematici, potevano riguardare il mondo delle corse, la conquista dello spazio, un safari nella jungla...per noi ingenui bambini degli anni 80, erano uno strumento formidabile per stimolare la fantasia e la creatività, altro che i cellulari e le suonerie...

Le cabbage patch kids

Le bambole..del cavolo Lanciate da una massiccia campagna pubblicitaria, mi ricordo soprattutto nei programmi di Mike Bongiorno, che le glorificava come l'ultima novità dall'America, le cabbage patch kids avevano due particolarità: avevano un certificato d'adozione, che doveva stimolare l'istinto materno delle bambine, invitate a diventare le mamme delle bambole trovate sotto il cavolo, e..erano bruttissime!! Ma dico, pur con tutta la simpatia che il progetto poteva ispirare, le potevano fare un po' più carine, no? Ma volete mettere Ciccio bello...

Il Giornalino

Pinky sulla copertina del Giornalino E' stato un grande compagno della mia gioventù, molto più di Topolino, che pure non ha mancato di "frequentare". Ma nel Giornalino, oltre ai fumetti, c'erano gli inserti "Conoscere insieme", davvero un modo divertente di imparare le cose, c'erano i poster dei giocatori di calcio, i concorsi a premi, e anche i fumetti erano di livello: Tiziano Sclavi, prima di Dylan Dog, proponeva l'azione di "Altai & Johnson", il mitico Pinky di Mattioli, divertentissima escursione nella comicità surreale, e ancora Alfredo Castelli, e le bellissime storie di calcio di Giovetti. Ho passato 6-7 anni in compagnia del Giornalino, e quando ho smesso di comprarlo, ho capito che una parentesi della mia vita era finita, lo dico senza paura di esagerare..

La sigla dell'Eurovisione...

Va ora in onda da Bratislava.. In un'epoca in cui c'erano solo 2 canali in TV, la sigla dell'eurovisione aveva veramente un qualcosa di mistico, che quasi incuteva soggezione: nel mercoledi sera dedicato alle coppe europee di calcio, annunciava collegamenti con località esotiche come Craiova, Bratislava, Kiev, Birmingham...e lì le squadre italiane erano veramente in trasferta..palla lunga e pedalare, altro che pressing alto e ripartenze...Sembrava di collegarsi con la Luna, immagini molte volte poco illuminate, voce del telecronista (Pizzul, Martellini, Martino..) che scompariva all'improvviso, e tu lí a chiederti se non fossero stati rapiti dal KGB..Nelle fredde domeniche d'inverno, invece, la sigla dell'eurovisione ci metteva in contatto con Kitzbuhel, Kranjska Gora, Wengen..dove i resti della formidabile valanga azzurra prendevano legnate a destra e sinistra, in attesa dell'arrivo di un fenomeno emiliano..ma questa è un'altra storia...

..e quelle di 90° minuto e Supergulp

Paolo Valenti e company Con Paolo Valenti a guidare un gruppo di fenomeni del costume italiano come Tonino Carino, Giorgio Bubba, Castellotti, Vasino e l'inarrivabile Luigi Necco da Napoli, 90° minuto è stato un appuntamento cardine della programmazione televisiva degli anni 80, quando il massimo che si riusciva a vedere era la registrazione di un tempo di una partita giocata nel pomeriggio..e la sigla del programma annunciava a tutti, amici e parenti, che era ora di mettersi davanti al teleschermo. Così come, il giovedi sera su rai 2, la sigla di Supergulp (buca cica buca cica bu..super!! - fantastica!!) era il segno per noi bambini che era arrivata l'ora dell'Uomo ragno, del Gruppo TNT e degli altri fumetti-tti a puntate-te in TV!! Un momento irrinunciabile di riunione davanti al teleschermo, perchè il giorno dopo a scuola non si sarebbe parlato d'altro che di Nick Carter e dei suoi assistenti..ahh..come eravamo ingenui...

Il catch

Tiger Mask Altro che le fesserie del wrestling moderno: negli anni 80 c'era il catch, gli incontri duravano anche mezz'ora, erano pieni di tecnica e agonismo. Sabato pomeriggio, il mitico Tony Fusaro ci portava sui tatami giapponesi, dove gli eroi erano Tiger mask, Antonio Inoki, Tatsumi Fujinami, Animal Hamaguchi, Andre the giant, e dove Hulk Hogan faceva la figura dello sfigato di turno.
Giochi di corde dell'acrobatico Tiger, lacci californiani, prese da judo, mosse spaccatesta, che puntualmente noi gasatissimi ragazzini ripetevamo negli incontri casalinghi..che tempi..

I ghiaccioli a 150 lire

Il lemonissimo Un trio che ha imperversato per le mie estati: il lemonissimo, il fior di fragola, e il magic cola: 150 lire per comprare un ghiacciolo, o meglio un mix di acqua e coloranti vari..ma vuoi mettere, con 500 lire ne compravi 3 e ti avanzavano 50 lire per 2 gomme da masticare..E poi c'era anche "lo squalo" che lasciava la lingua blu, o il jumbo jet con lo stecco di liquirizia che ci lasciava le dita appiccicose..messi un po' da parte quando arrivò il mitico calippo, restano comunque uno dei ricordi più freddi delle mie vacanze..

E ancora..

Le crystal balls Le crystal balls, che si formavano soffiando in cannucce su pezzi di gomma nauseabonda tipo das, creando coloratisime bolle trasparenti che puntualmente rompevano i vasi di casa..la polverina di provenienza aliena che si metteva sulla lingua e frizzava e scoppiettava (per non parlare di chi ci beveva la coca cola, mamma mia, che rischiii..)... i portachiavi a moschettone tipo  filo arricciato del telefono..il tamburgioco - prendi prendi, quel gioco assurdo molto cinese...

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